Tempi d’attesa per le prestazioni sanitarie, questo è il dilemma. La testata online AI4BUSINESS del gruppo Digital360 ha pubblicato un utile approfondimento incentrato sulla possibilità di utilizzare l’AI – Intelligenza artificiale per affrontare in maniera più efficace il problema delle liste d’attesa, che si è ulteriormente aggravato in seguito allo stop imposto dall’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19.
“Secondo stime del Centro di Ricerca in Economia e Management in Sanità (CREMS) dell’Università LIUC Carlo Cattaneo – si legge nell’articolo -, durante il lockdown sono saltati 20,4 milioni di analisi del sangue e più di un milione di ricoveri, riprogrammati o annullati 12,5 milioni di esami diagnostici e 13,9 milioni di visite specialistiche. Lo stesso studio evidenzia che i ritmi dell’attività specialistica in questa fase di ripresa sono comunque calati in media del 30%, per effetto delle nuove regole di distanziamento sociale e della necessità di adottare modalità sicure per effettuare le prestazioni”. Le conseguenze sono allarmanti: i tempi di attesa sono diventati estremamente lunghi, non più solo per TAC e risonanze magnetiche, ma anche per semplici ecografie. A fine 2020 per tutte le prestazioni e gli esami ambulatoriali, secondo la LIUC, bisognerà aspettare tra i 90 e i 120 giorni.
Dopo il lockdown le aziende sanitarie si sono subito attivate per riprogrammare gli appuntamenti e le prestazioni in sospeso: “Molte strutture hanno adottato un approccio conservativo, aumentando in modo cautelativo i tempi delle prestazioni causando, quindi, un ulteriore allungamento delle liste d’attesa”, spiega Fabrizio Selmi, Healthcare Market Specialist della business unit Ricerca e Sviluppo del Gruppo Maps – Artexe, intervistato da AI4BUSINESS.
Per far fronte a questa situazione si è pensato di aumentare gli orari di apertura degli ambulatori, assumere temporaneamente nuovi medici e ricorrere possibilmente a strutture private, ma questo non è sufficiente nel caso degli esami radiologici ed ecografici, che hanno limiti oggettivi legati alle apparecchiature.
”Gli interventi sull’offerta non possono rappresentare l’unico ambito d’azione – sottolinea Selmi nell’articolo –. È fondamentale operare anche lato domanda, con iniziative efficaci, che permettano di contenere il fenomeno della medicina difensiva”. La medicina difensiva consiste in tutte quelle azioni che un medico decide di attuare con lo scopo di difendere e tutelare se stesso da eventuali danni lesivi al paziente che potrebbero derivare da negligenze mediche, ad esempio prescrivendo esami diagnostici o terapie non necessarie e superflue. Il fenomeno, sottolinea l’articolo di AI4BUSINESS, provoca un allungamento dei tempi di attesa e un aggravio dei costi a carico del sistema sanitario nazionale, per questo sempre più aziende sanitarie decidono di orientarsi verso una gestione più efficace della domanda di prestazioni sanitarie. A questo scopo viene in aiuto una piattaforma come Clinika, elaborata dal gruppo Maps – Artexe, che opera su Big Data Analytics e AI di nuova generazione.
“Clinika permette di identificare e qualificare le informazioni cliniche non strutturate definite sotto forma narrativa, come il referto di una visita medica o di un esame, oppure come brevi frasi di testo, tipicamente quelle contenute nel quesito diagnostico delle ricette dematerializzate”, continua l’articolo di AI4BUSINESS. Il modulo Clinika/VAP è un sistema evoluto che permette di valutare in modo sistematico e automatizzato l’appropriatezza prescrittiva delle ricette dematerializzate relative a esami diagnostici e visite specialistiche. “Una maggiore attenzione all’appropriatezza prescrittiva permette alle aziende sanitarie di riguadagnare efficienza, riducendo anche i tempi di attesa senza compromessi sulla qualità del servizio – osserva Selmi –. Le ASL potranno raccogliere e confrontare i dati relativi alle ricette, e nel momento in cui le performance di un medico prescrittore si discostano notevolmente dalla media potranno mettere in atto iniziative ad hoc”. CliniKA/VAP si integra con la soluzione gestionale per il governo dei tempi d’attesa di Artexe, garantendo un approccio più strategico.